GFF 2019, tutti i film in concorso
Il coraggio di superare i confini, la ricerca della propria voce, l’amore che cambia la vita, le difficoltà che formano e sfidano a crescere, la grande storia che non smette mai di insegnare e di far parte del presente sono i temi al centro delle 101 produzioni internazionali provenienti da tutta Europa ma anche da Giappone, Corea del Sud, Iran, Canada e Stati Uniti in concorso alla 49esima edizione del Giffoni Film Festival, in programma dal 19 al 27 luglio. Oltre 4100 le opere in preselezione – tra corti e lungometraggi – che il team di programmers di Giffoni Experience ha valutato in questi mesi. Storie che spingeranno i 6200 giurati di Giffoni 2019 a riflettere e confrontarsi, a ridere e crescere, a immedesimarsi con i protagonisti e mettersi in discussione. I film saranno presentati nelle sette sezioni competitive del Festival: Elements +3 (dai 3 ai 5 anni), Elements +6 (dai 6 ai 9 anni), Elements +10 (da 10 ai 12 anni), Generator +13 (dai 13 ai 15 anni), Generator +16 (dai 16 ai 17 anni), Generator +18 (18 anni in su) e Gex Doc-Parental Experience (sezione dedicata a docenti, genitori e filmgoers). Saranno proprio i giurati, provenienti da 50 Paesi, a decretare i vincitori del Gryphon Award. Ecco i titoli selezionati.
ELEMENTS +3
Sono tre i lungometraggi fuori concorso proposti alla giuria più giovane del Festival. Si parte con il film d’animazione COCONUT THE LITTLE DRAGON – INTO THE JUNGLE di Anthony Power (Germania/Regno Unito, 2018). Il draghetto Cocco non vede l’ora di andare al campo estivo con i suoi migliori amici Oscar e Matilda, ma il pericolo è dietro l’angolo. Quando la barca si impiglia in una roccia e affonda, il trio si divide: Cocco e Oscar vanno alla ricerca della loro migliore amica tra incertezze e nuovi incontri. Si continua con LOTTE AND THE LOST DRAGONS di Janno Põldma e Heiki Ernits (Lettonia/Estonia, 2019). In questo terzo capitolo (Generation Kplus 2007 e 2012) Põldma ed Ernits mandano la curiosa cucciola Lotte alla folle ricerca di un drago sputafuoco, accompagnato dalla sorellina Roosi: il risultato è un film animato colorato e vibrante con colpi di scena, incontri assurdi e una serie di personaggi bizzarri. Ultimo film della sezione è PETTSON AND FINDUS – FINDUS MOVES HOME di Ali Isamadi Ahadi (Germania, 2018) distribuito da Wild Bunch e basato sugli amati libri di Sven Nordqvist. Il vecchio Petterson sta cercando di dormire ma il suo gatto Findus lo tiene sveglio: entrambi concordano sul fatto che il micio avrà presto una casa tutta sua.
A contendersi il Gryphon Award saranno ben 24 cortometraggi: dagli italiani BECOLORED (Italia, 2019) di Maurizio Forestieri e THE IMAGINARY FRIENDS SHOP di Lorenzo Busi (Italia, 2019), passando per A GOOD HEART di Evgeniya Jirkova (Russia, 2018), A TIGER WITH NO STRIPES di Raul ‘Robin’ Morales Reyes (Francia, 2018), senza dimenticare le tre opere di Nicolas Deveaux ATHLETICUS: ARTISTIC GYMNASTIC RINGS, ATHLETICUS: GYM KEEPER e ATHLETICUS: SYNCHRONISED TRAMPOLINE (Francia, 2019) e continuando con COUCOULEURS di Oana Lacroix (Svizzera, 2018), GIRAFFE di Julia Ocker (Germania, 2018), HUG ME. BIG ONE AND SMALL ONE di Tomasz Miazga (Polonia, 2019), HUGO & HOLGER di Teddy Halkier Kristiansen (Danimarca, 2019), I HAVE A LITTLE CACTUS di Meike Fehre (Germania, 2019), INTERNATIONAL CHILDREN’S SONGS di Maya Rothkirch (Germania, 2019), KOYAA – ELUSIVE PAPER di Kolja Saksida (Slovenia, 2019), THE LAST DAY OF AUTUMN di Marjolaine Perreten (Svizzera, 2019), MILES AWAY di Barbara Brunner (Svizzera, 2018), MOKA di Valeria Weerasinghe (Regno Unito, 2019), THE MOST MAGNIFICENT THING di Arna Selznick (Canada, 2018), THE NIGHT FAIRYTALE di Maria Stepanova (Russia, 2019), PINS AND NEEDLES di Julien Celin e Kerrie Costello (Irlanda, 2018), SHEEP di Julia Ocker (Germania, 2018), SMALL SPARK di Julie Rembauville (Francia, 2019), STUMPED di Christina Farman (USA, 2018), SWEETIE PIE di Claudia Röthlin e Yves Gutjahr (Svizzera, 2018).
ELEMENTS +6
Amicizia, famiglia, magia e prime sfide della crescita: sono i punti fermi da cui prendono il via le opere scelte per gli Elements +6. La selezione si apre con ADVENTURES OF SAINT NICHOLAS di Semen Gorov (Ucraina, 2018), distribuzione internazionale Big Hand Films. Alla vigilia di San Nicola, Artem, sua sorella e i suoi genitori sono costretti a trasferirsi in una casetta di montagna sui Carpazi. La famiglia Vasylenko sta vivendo un periodo difficile: i fratelli non vanno d’accordo, il papà è stato licenziato e si rompe anche un braccio, così la mamma deve portarlo in ospedale. Quando i bambini si ritrovano da soli in casa appare loro San Nicola, ma in realtà si tratta di un noto criminale: per salvare le vacanze, Artem e sua sorella dovranno cominciare a collaborare e dar prova di coraggio e scaltrezza. Torna a Giffoni con DOUBLE TROUBLE – THE MAGICAL MIRROR il regista Marcus H. Rosenmuller (Germania, 2019), distribuzione internazionale Arri Media International. Frido è un ragazzino che ama divertirsi e, come la maggior parte dei suoi coetanei, è un po’ pigro a scuola. Durante una fiera cittadina si imbatte in uno specchio magico grazie a cui dà vita a un suo sosia. Con l’aiuto del suo clone, il bambino vive dapprima un’esistenza spensierata ma quando rivela il suo segreto ai compagni di scuola la situazione diventa ingestibile. Storia diversa quella raccontata dal film d’animazione JACOB, MIMMI AND THE TALKING DOGS di Edmunds Jansons (Lettonia, 2019), distribuzione internazionale New Europe Film Sales. Jacob vive in città e sogna di diventare un architetto come suo padre. Mandato per una settimana dal cugino Mimmi che vive in un sobborgo di Riga, il ragazzo scopre che il parco del quartiere sta per essere trasformato in un’area di grattacieli: con l’aiuto dei familiari e di un gruppo di cani parlanti, proverà a salvare l’area verde. Siamo pronti a vivere grandi avventure con JERRYMAYA DETECTIVE AGENCY – THE FIRST MYSTERY di Josephine Bornebusch (Svezia, 2018), distribuzione internazionale Sf Studio. È il primo caso da risolvere per Jerry e Maya: alla Valleby School viene rubato il libro delle sorelle Hammarabi, che cela un misterioso segreto. Tutta la scuola è sospettata, dal losco custode all’insegnante di ginnastica con la sua tuta attillata, compreso lo strano bibliotecario e perfino la preside Brynolfsson. La trama si infittisce e i due protagonisti devono affrontare un’ardua sfida. È avvolta nel mistero anche la storia di Eia, protagonista di PHANTOM OWL FOREST di Anu Aun (Estonia, 2018), distribuzione internazionale Attraction Distribution. Una bambina si ritrova a trascorrere le vacanze natalizie in una fattoria remota nel bel mezzo del nulla: qui, tuttavia, la giovane protagonista scopre la bellezza della natura e della fauna selvatica, aiuta a salvare una foresta primordiale abitata da misteriosi gufi e scopre un segreto ben custodito della sua famiglia. In concorso anche il film d’animazione RACETIME di Benoit Godbout (Canada, 2018), distribuzione internazionale Pink Parrot Media. Una spettacolare gara di slitte si svolge nel villaggio e Sophie sfida l’esordiente Zac e suo cugino Charlie, ma la sua slitta finisce però con il cadere a pezzi nel bel mezzo della gara. Insieme ai suoi amici la ragazza riesce a dimostrare che Zac ha imbrogliato e ottiene la possibilità di disputare nuovamente la competizione ma a una condizione: dovrà costruire in tempo una nuova slitta. È coraggiosa la giovane protagonista di ROCCA CHANGES THE WORLD di Katja Benrath (Germania, 2019), distribuzione internazionale Beta Cinema. Divertente, inconfondibile e temeraria, Rocca vive da sola in una grande casa: impavida e piena di curiosità, trova in Caspar un amico insolito che si rivelerà il prepotente della classe, ma la cosa più importante per Rocca è conquistare il cuore di sua nonna.
Anche in questa sezione non mancano i cortometraggi: in gara BIG WOLF & LITTLE WOLF di Rémi Durin (Francia/Belgio, 2018), BRUISED di Rok won Hwang e Samantha Tu (USA, 2019), DAD di Atle Blakseth e Einar Dunsæd (Norvegia, 2019), LIKE AND FOLLOW di Tobias Schlage e Brent Forrest (Giappone, 2019), PAPER KITE di Assia Kovanova (Bulgaria, 2019), SHAUL AND IVAN di Rebecca Akoun (Austria, 2019), WHITE CROW di Miran Miošić (Croazia, 2018) e ZIBILLA di Isabelle Favez (Svizzera, 2019).
ELEMENTS +10
Storie di formazione capaci di emozionare e far riflettere i jurors: i lungometraggi dedicati agli Elements +10 non deluderanno di certo le aspettative. In un futuro non molto lontano, la navicella spaziale Svea viaggia con due passeggeri: la dodicenne Gladys e il fratello minore Keaton. Inizia così il viaggio di ALONE IN SPACE del regista Ted Kjellsson (Svezia, 2018), distribuzione internazionale Trustnordisk. I due hanno abbandonato la desolata Terra per dirigersi verso il pianeta Vial ma sembrano non arrivare mai. Tutto cambia quando qualcosa di sconosciuto piomba nella navicella: improvvisamente, Gladys e Keaton non sono più soli nello spazio. Cambio di scena con MY EXTRAORDINARY SUMMER WITH TESS di Steven Wouterlood (Olanda/Germania, 2019), distribuzione internazionale Picture Tree International: Sam è il più giovane della famiglia e per questo è ossessionato dall’idea che un giorno potrebbe diventare l’ultimo superstite. Durante una vacanza incontra in spiaggia l’alternativa e anticonvenzionale Tess che porta con sé i propri segreti e gli mostra come il presente può aiutarlo a vincere l’ansia per il futuro. Torna a Giffoni per il quarto anno (aveva già presentato “Winky’s Horse” nel 2006, “Where Is Winky’s Horse” nel 2008 e “Boys” nel 2014) Mischa Kamp con ROMY’S SALON (Olanda, 2019), distribuzione internazionale Attraction Distribution. A Romy non piace stare nel salon di sua nonna dopo la scuola, ma presto scoprirà quanto siano necessari la sua presenza e il suo supporto alla famiglia. Nel cast di STORM BOY di Shawn Seet (Australia, 2019), distribuzione internazionale Kathy Morgan International e Ambience Entertainment, c’è anche il premio Oscar Geoffrey Rush. Un ragazzino, cresciuto sulla bellissima ma disabitata costa dell’Australia meridionale, salva tre piccoli pellicani. Crescendoli, instaura con loro un forte legame ma si ritroverà in contrasto con il padre, lasciando che la sua esistenza prenda una svolta nuova e imprevedibile. In TEACHER di Siddharth Malhotra (India, 2018), distribuzione internazionale Yash Raj Films, incontriamo Naina Mathur, un’aspirante insegnante affetta dalla sindrome di Tourette. Dopo diversi colloqui e numerosi rifiuti, ottiene il lavoro dei suoi sogni come insegnante a tempo pieno in una delle scuole più esclusive della città. Tuttavia, comprende presto che all’interno della sua classe ci sono studenti che le daranno problemi. A presentarci Ben, invece, è TOO FAR AWAY di Sarah Winkenstette (Germania, 2019), distribuzione internazionale Weydemann Bros. Il ragazzo e la sua famiglia devono trasferirsi in una città vicina perché una miniera di lignite inghiottirà il loro villaggio. Nel suo viaggio il giovane incontra Tariq, un rifugiato siriano: i due entrano presto in competizione, a scuola e nella squadra di calcio, ma scoprono di avere in comune più di quanto credono. È un ritorno a Giffoni anche per il regista Xu Geng (già in gara nel 2000 con “Thatched Memories”) con YOU’LL NEVER WALK ALONE (Cina, 2018), distribuzione internazionale Attraction Distribution. Un pallone, un insegnante con tanta passione, un vecchio preside che odia il calcio, dei ragazzini pieni di vitalità e un terremoto che scuote il mondo: la catastrofe piomba su di loro prima che possano cominciare a godersi l’infanzia. Come riusciranno ad andare avanti?
Otto, invece, i corti in competizione: THE SCHOOL TRIP di Salvatore Allocca (Italia, 2018), PRAYER TO SAN GENNARO di Cristina Buoninfante (Italia, 2018), NEW NEIGHBOURS di Andrea Mannino, Sara Burgio e Giacomo Rinaldi (Italia, 2018), BOG HOLE di Torfinn Iversen (Norvegia, 2018), DISREPUTE di Stephane Mounkassa e Stefan Sundin (Svezia, 2019), DOZE di Alfonso Acosta (Colombia, 2019), FISHNET AND THE FISH di Ali Nikfar (Iran, 2018), ROBOT WILL PROTECT YOU di Nicola Piovesan (Estonia, 2018).
GENERATOR +13
La complessità delle prime relazioni amorose, l’elaborazione del lutto e la ricerca di se stessi sono alcuni dei temi che emergono dai film scelti per la sezione Generator +13. Una storia di coraggio, amore, speranza e famiglia, intrisa della capacità che ha la musica di sollevare lo spirito umano: è BLINDED BY THE LIGHT (Regno Unito, 2019) della regista Gurinder Chadha, nota al pubblico per Sognando Beckham. Il lungometraggio, distribuito in Italia da Warner Bros. Pictures, racconta di Javed, un adolescente britannico di origine pakistana, che vive nella città di Luton, in Inghilterra, nel 1987. Nel tumultuoso clima razziale ed economico dell’epoca, Javed scrive poesie per sfuggire all’intolleranza della città natale e all’inflessibilità del padre tradizionalista ma, quando un compagno di classe lo introduce alla musica di Bruce Springsteen, il ragazzo trova nei potenti testi del cantautore dei parallelismi con la sua vita e comincia a trovare il coraggio di esprimersi con la sua voce. Anche Mylia sta attraversando un periodo complesso della sua vita e ce lo racconta A COLONY di Genevieve Dulude-De Celles (Canada, 2019), distribuzione internazionale Indie Sales. Tutto cambia quando si avvicina al compagno di classe Jimmy, un ragazzino dell’adiacente riserva Abenaki che la incoraggia a superare i confini imposti da una società rigidamente stratificata. L’amicizia è al centro anche di KNOCKOUT di Gholam Reza Ramezani (Iran, 2019), distribuzione internazionale Kanoon. Bijan è sorpreso dal modo in cui Mohammad e Amir siano diventati rapidamente amici. Lui è il bullo della scuola e dovrebbe competere con Amir come rappresentante del suo club di taekwondo. Quando Mohammad viene a sapere che Amir ha avuto una malattia molto grave e se sarà sconfitto morirà, la soluzione sembra essere una: chiedere a Bijan di perdere. È basato su una storia vera MY NAME IS SARA di Steven Oritt (Polonia, 2019), distribuzione internazionale Media Luna New Films. Il film sarà presentato in anteprima mondiale al Festival. Sara ha 13 anni, è ebrea e la sua famiglia è stata sterminata dai nazisti nel 1942. Dopo un’estenuante fuga, la ragazza ruba l’identità del suo migliore amico e trova rifugio in un piccolo villaggio, dove viene accolta da un contadino e dalla sua giovane moglie. Presto scopre gli oscuri segreti del matrimonio dei due, mettendo a rischio la sua vera identità. È una sfrenata ricerca di amore quella dell’indomabile protagonista di SYSTEM CRASHER di Nora Fingscheidt (Germania, 2019), distribuzione internazionale Beta Cinema. Benni è diventata quel che i servizi di tutela dei minori definiscono una “rovina sistema” e non ha nessuna intenzione di cambiare i suoi modi. Ha un unico obiettivo: ritornare a casa dalla sua mamma, Bianca, che tuttavia ha paura di lei. Pur di trovare una sistemazione per la bambina, la signora Bafané dei servizi sociali ingaggia Micha, un istruttore per la gestione della rabbia, e improvvisamente si intravede una speranza. Cambio di scena con un dramma dai toni forti e dai sentimenti delicati incentrato su due adolescenti colti a un bivio importante della loro esistenza: è STUPID YOUNG HEART di Selma Vilhunen (Finlandia/Olanda/Svezia, 2018), distribuzione internazionale The Yellow Affair e Tuffi Films. Il film racconta il primo amore tra lo spensierato Lenni e la bellissima e popolare Kiira: quando i due scoprono di aspettare un bambino, Lenni, cresciuto senza figura paterna e in un clima di estrema destra xenofoba, ha solo nove mesi per diventare un uomo. È nipponico WE ARE LITTLE ZOMBIES, il debutto alla regia di Makoto Nagahisa (Giappone, 2019), distribuzione internazionale Nikkatsu Corporation. Un caleidoscopio pop che, con un approccio estetico esorbitante, segue quattro ragazzini giapponesi di 13 anni alle prese con le turbolenze di una vita che appare da subito in salita. Ormai orfani, i giovani decidono di formare una rock band per contrastare il vuoto che li avvolge.
GENERATOR +16
La leggerezza, gli imprevisti e le preoccupazioni degli irrequieti anni dell’adolescenza sono al centro dei film scelti per i Generator +16. In GIANT LITTLE ONES di Keith Behrman (Canada, 2018), distribuzione internazionale Mongrel International, Franky Winter e Ballas Kohl sono amici fin dall’infanzia. Rappresentano l’élite del liceo: belli, star della squadra di nuoto e popolari con le ragazze, vivono una perfetta vita da adolescenti, fino alla memorabile festa del diciassettesimo compleanno di Franky, quando entrambi vengono coinvolti in un incidente che cambierà le loro vite per sempre. La caparbietà dell’adolescenza nel rincorrere i sogni viene fuori in GOLDIE di Sam De Jong (USA, 2019), distribuzione internazionale Goldie Films Vice Films. La ragazza vuole diventare una star: deve solo prendere la pelliccia dorata su cui ha messo gli occhi, accaparrarsi un ruolo in un video hip-hop e non permettere che i servizi sociali la separino dalle sorelline Sherrie e Supreme. Tenersi stretti i sogni non è facile quando hai una madre in carcere e il destino ostacola il cammino. HARAJUKU di Eirik Svensson (Norvegia, 2018), distribuzione internazionale Charades, invece, è la storia di un giorno molto difficile nella vita di Vilde. Il giorno prima della vigilia di Natale la ribelle teenager viene a sapere che sua madre è stata vittima di un incidente. I servizi sociali le impongono di mettersi in contatto con il padre biologico che per lei è poco più di uno sconosciuto. Vilde cerca di rimediare un biglietto di sola andata per Tokyo: tutto dipenderà dal suo primo, fondamentale, incontro con il genitore. È un agosto rovente nelle strade di Belgrado: parte da qui LOVE CUTS di Kosta Dordevic (Serbia, 2019), distribuzione internazionale Soul Food Films. Aja, una ragazzina spavalda, rompe per l’ennesima volta con il suo fidanzato. Qualche ora più tardi viene pugnalata da un gruppo di ragazzini del posto: per il resto della giornata la giovane lotta tra il desiderio di vendetta e fare pace con il suo ex. È una storia d’amore, di scoperta e di crescita METEORITES di Romain Laguna (Francia, 2018), distribuzione internazionale Indie Sales. La sedicenne Nina lavora per l’estate in un parco tematico, dove si innamora di Morad, fratello maggiore di una sua collega algerina. La natura impulsiva e avventurosa di Nina si scontra con lo sciovinismo di Morad: il primo amore, come suggeriscono il titolo e le visioni della protagonista, sconvolge l’esistenza con la potenza devastante di un meteorite. Ci mettiamo in viaggio attraverso l’Europa, invece, con ROADS di Sebastian Schipper (Germania/Francia, 2018), distribuzione internazionale Hanway Films. La diciottenne Gyllen ha rubato la roulotte del suo patrigno ed è fuggita col coetaneo William per aiutarlo a ritrovare il fratello perduto. Uniti da un forte senso di smarrimento, i due attraversano il Marocco, la Spagna e la Francia fino a Calais. Mentre la loro amicizia cresce, i due devono fare i conti con decisioni che avranno un effetto duraturo sulle loro vite e non solo. Chiude la selezione TOO LATE TO DIE YOUNG (Cile/Brasile/Qatar, 2018), distribuzione internazionale Stray Dogs, della regista cilena Dominga Sotomayor. Un delicato racconto che, attraverso le esperienze di tre giovani ragazzi, indaga sulla trasformazione della società cilena dopo la caduta del regime di Pinochet.
GENERATOR +18
La complessità dei rapporti interpersonali in contesti non sempre facili è il percorso proposto ai Generator +18. JP vive con suo fratello Vincent, sua madre Joe e la sua ragazza Mel in un piccolo appartamento di Verdun: è ciò che mostra FAMILY FIRST di Sophie Dupuis (Canada, 2018), prodotto da Bravo Charlie. Camminando sempre sul filo del rasoio, JP cerca di mantenere un giusto equilibrio tra i bisogni della sua famiglia, di cui si sente responsabile, il lavoro e il coinvolgimento nel cartello della droga di suo zio che vede come una figura paterna. Altra storia complessa è quella raccontata da GOLIATH di Peter Gronlund (Svezia, 2018), distribuzione internazionale Wild Bunch. In una località industriale svedese, dove molti si sono dati alla criminalità, Kimmie cresce nell’ombra del padre truffatore, Roland. Quando questi finisce in carcere per spaccio di droga, il diciassettenne si ritrova a dover scegliere tra l’andar via con la fidanzata Jonna o prendere le redini degli affari paterni. Torna a Giffoni il regista Guy Nattiv con SKIN (USA, 2019), distribuzione italiana Sunfilm Group. Ispirato alla straordinaria storia di Bryon Widner, che per più di un anno si è sottoposto a dolorose operazioni alla faccia e al corpo per rimuovere i tatuaggi che lo legavano al suo terribile passato, il film ha come protagonista l’attore Jamie Bell, ospite al Festival nel 2001. La storia è quella di un ragazzo povero, cresciuto da skinhead razzisti e famoso tra i suprematisti bianchi, capace di voltare le spalle all’odio e alla violenza per trasformare la sua vita. A metà tra immaginazione e realtà, THE PLACE OF NO WORDS di Mark Webber (Regno Unito/USA/Australia, 2019), distribuzione internazionale Wide Awake Cinema, ci presenta Bodhi Palmer e la sua famiglia. Al centro del film il modo in cui affrontiamo la morte e l’amore, le risate e il dolore, raccontato attraverso gli occhi di un padre e di suo figlio. È sempre l’amore il protagonista indiscusso di YOU DESERVE A LOVER di Hafsia Herzi (Francia, 2019), distribuzione internazionale Wild Bunch. Dopo l’infedeltà di Remi, Lila sta lottando per superare la rottura con il suo compagno. Ma le cose sono destinate a cambiare: dalla Bolivia, dove il ragazzo è andato alla ricerca di se stesso, le fa sapere che la loro relazione non è finita. È un musical, invece, CANARY di Christiaan Olwagen (Sud Africa, 2018), distribuzione internazionale Breaking Glass Pictures. Nel Sudafrica del 1986 il diciottenne Johan Niemand viene chiamato a prestare il servizio militare e, superata un’audizione, entra a fare parte del coro SADF chiamato Canarie. In un ambiente dove legge e religione opprimono l’individualità, Johan e gli altri ragazzi del coro devono sopravvivere all’addestramento militare e partecipare a un tour nazionale che deve promuovere la causa di Chiesa e Stato. Durante il tour, Johan si innamora di un compagno del coro e inizia a mettere in discussione se stesso e il suo mondo. YOUNGJU di Cha Sungduk (Corea del Sud, 2018), distribuzione internazionale M-Line Distribution, è il titolo dell’ultimo lungometraggio in concorso e anche il nome della protagonista di questa storia. Da improvvisa capofamiglia, Youngju deve rinunciare ai suoi studi, ma il fratello si comporta in maniera opposta a quella che lei desidera e così la ragazza decide di chiedere aiuto alla coppia che ha causato la morte dei genitori. Nove, invece, i corti proposti ai Generator +18: BLIESCHOW di Christoph Sarow (Germania, 2019), LISTEN PAPA! di Olga e Tatiana Poliektova (Russia, 2019), PER ASPERA AD ASTRA di Franck Dion (Francia, 2019), PER TUTTA LA VITA di Roberto Catani (Italia/Francia, 2018), SAIGON ON MARNE di Aude Ha Leplège (Belgio, 2019), SELFIES di Claudius Gentinetta (Svizzera, 2018), SONG SPARROW di Farzaneh Omidvarnia (Danimarca, 2019), UNCLE THOMAS di Regina Pessoa (Portogallo, 2019) e WE_SOUNDS di David Carrizales (Spagna, 2019).
GEX-DOC-PARENTAL EXPERIENCE
Si basano su storie vere, narrate in forma di documentario, le opere scelte per GEX DOC-PARENTAL EXPERIENCE. Si parte dall’italiano THE HEART OF A DOLL di Antonio Di Domenico (Italia, 2019), distribuzione TVCO International Distribution. Veronica Tulli, in arte Lulu Rimmel, è un’artista eccezionale: è minuta ma quando canta, la sua voce si fa notare. La sua malattia, la “sindrome delle ossa fragili”, non rappresenta un ostacolo per lei, anzi, Lulu si esibisce come una bambola cantante sul palco del Freak Show e in diversi luoghi della scena underground di Roma. È arguta, affascinante e romantica e vuole tutto, senza compromessi: è riuscita a trasformare la sua disabilità in un problema secondario della vita. Regista italiano anche per WHO’S ROMEO di Giovanni Covini (Italia, 2018), distribuito da Centro Asteria. Quattro ragazze di diciassette anni e due ragazzi della stessa età, cristiani e musulmani, si cimentano con Romeo e Giulietta di Shakespeare, guidati da una giovane attrice. Durante ogni atto i ragazzi leggono, provano, si guardano intorno e dentro di loro, scoprendosi a vicenda mentre scoprono il mondo circostante. La sezione continua con ANGELS ARE MADE OF LIGHT di James Longley (USA/Danimarca, 2018), distribuzione internazionale The Film Collaborative, Louverture Films e Ro*Co Films International. Dodici anni dopo il suo film candidato all’Oscar “Iraq in Fragments”, il documentarista americano offre un ritratto di gruppo ampio e profondamente compassionevole di studenti e insegnanti afghani che sopravvivono ancora alle turbolenze nazionali. BRUCE LEE AND THE OUTLAW di Joost Vandebrug (Regno Unito/Olanda/Repubblica Ceca, 2018), distribuzione internazionale Taskovski Films e Grain Media, invece, è un’opera prima e segue le vite dei bambini senzatetto che vivono sotto la Stazione Nord di Bucarest. Con IN MY BLOOD IT RUNS di Maya Newell (Australia, 2019), prodotto da Closer Productions, conosciamo Dujuan di dieci anni, guaritore, cacciatore Arrernte (popolo aborigeno australiano), capace di parlare tre lingue che però non va bene a scuola e deve affrontare i continui controlli della polizia e dei servizi sociali. Mentre rischia costantemente di finire in prigione, la sua famiglia lotta per assicurargli un’istruzione Arrernte – oltre a una formazione occidentale – affinché non diventi solo un altro dato statistico. È una storia di coraggio IN THE NAME OF YOUR DAUGHTER di Giselle Portenier (Canada/Tanzania/Regno Unito, 2018), distribuzione internazionale DR TV. Rosie Makore è scappata dalla sua casa nel nord della Tanzania per salvarsi dall’infibulazione e dal matrimonio che i genitori hanno pianificato per lei. Ad aiutarla è Rhobi Samwelly, una delle donne più carismatiche d’Africa, che accoglie ragazze di ogni religione in una casa rifugio e gira per le campagne per combattere questa tradizione millenaria. Chiude la competizione LITTLE GERMANS di Frank Geiger e Mohammad Farokhmanesh (Germania, 2019), prodotto da Brave New Work, distribuzione internazionale Dr Sales. Il lungometraggio combina animazione e documentario per raccontare la storia di bambini nati in famiglie di estrema destra. Come ci si sente a crescere in un mondo in cui “la nazione” è al di sopra di tutto?
A genitori e filmgoers sono dedicati i sette cortometraggi in concorso: ADAM’S SKIRT di Clément Trehin Lalanne (Francia, 2018), THE HEDGEHOG’S DILEMMA di Francesca Scalisi (Svizzera, 2019), JUST ME AND YOU di Sandrine Brodeur-Desrosiers (Canada, 2019), MOTHER AND MILK di Ami Lindholm (Estonia, 2019), PIGGY di Carlota Martínez Pereda (Spagna, 2018), SILKWORMS di Carlos Villafaina (Spagna, 2018) e SKIN di Guy Nattiv (USA, 2018).
Riservati allo stesso pubblico, ma inseriti nella sezione Destinazione Italia sono sette produzioni nazionali: UN TIPICO NOME DA BAMBINO POVERO di Emanuele Aldrovandi (2019), ANNE di Stefano Malchiodi e Domenico Croce (2019), BARADAR di Beppe Tufarulo (2019), PIANO TERRA di Natalino Zangaro (2018), IL PRIMO GIORNO DI MATILDE di Rosario Capozzolo (2019), PUPONE di Alessandro Guida (2019) e LA REGINA SI ADDORMENTA DOVE VUOLE di Lorenzo Tiberia (2019).
Comunicato stampa GFF
Foto GFF
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