“Il maestro più alto del mondo” a GFF 2019

giffoniGiffoni Experience è tra i partner de “Il Maestro più alto del mondo”: il nuovo spettacolo di Mirko Di Martino, direttore artistico del Teatro Tram e del Teatro dell’Osso di Napoli, racconta la tragica storia di Franco Mastrogiovanni, insegnante elementare morto nel 2009 nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Vallo della Lucania. Dopo il successo de “Il Fulmine nella terra. Irpinia 1980”, diretto da Di Martino, interpretato da Cerino e andato in onda su Rai5 nel 2017, Giffoni conferma il proprio sostegno al teatro di impegno civile.

Il debutto è previsto per martedì 25 giugno (ore 21:00, Galleria Toledo) nell’ambito del Napoli Teatro Festival Italia 2019. A patrocinare l’evento, insieme a Giffoni Experience, anche la Presidenza del Consiglio della Regione Campania, Amnesty International e il Forum dei Giovani della Regione Campania. “Il maestro più alto del mondo” racconta l’agonia di Mastrogiovanni: 87 ore prima era stato ricoverato a seguito di un Trattamento Sanitario Obbligatorio, 87 ore dopo moriva con le mani e i piedi legati al letto, senza aver bevuto né mangiato. Sul palco l’attore e facilitator di Giffoni Experience, Orazio Cerino, a ricostruire le ultime ore di vita di Mastrogiovanni.

“Il monologo di teatro civile riaccende i riflettori sulla vicenda inquietante di questo insegnante che è morto per edema polmonare dopo essere stato legato ad un letto per quattro giorni – racconta Cerino – e anche se oggi, a distanza di 10 anni dai fatti medici e infermieri responsabili sono stati processati e condannati, restano ancora aperti tanti interrogativi che in questo spettacolo proviamo a tirare fuori, affinché siano spunto di riflessione per la collettività”.
“Il TSO è un provvedimento largamente utilizzato nel sistema sanitario italiano – spiega Di Martino – nonostante sia molto contestato. A chi spetta decidere sul ricovero ospedaliero? Si può obbligare qualcuno a ricevere cure mediche che non vuole? Lo spettacolo indaga il complesso rapporto tra cura e detenzione, tra salute e follia, tra diritto e dovere. Oggi che il malato di mente è diventato un peso per la comunità, una minaccia all’ordine sociale, il TSO è diventato la strada più sbrigativa per liquidare in fretta il problema”.

Comunicato stampa GFF

Foto GFF

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